A tutti noi sarà capitato qualche volta di sentirci abbattuti e di considerarci depressi, specie nei momenti più difficili della nostra vita, quando i problemi sembravano non avere soluzione. In genere, però, in tempi più o meno brevi siamo riusciti a ritrovare autonomamente lo slancio e le risorse necessarie per affrontare le difficoltà. L’umore depresso, in casi come questi, funziona da segnale per spingerci a ristrutturare la nostra vita, quando il vecchio modo di agire non funziona più, e diventa allora necessario ridefinire i nostri obiettivi, rivedere le strategie, le convinzioni, gli atteggiamenti abituali. Altre volte, purtroppo, l’alterazione dell’umore diviene una costante nella vita, ed entriamo in una situazione di stallo che può durare un tempo indefinito. I Disturbi dell’umore si presentano, infatti, come alterazioni dell’umore talmente intense e prolungate da comportare, in chi ne soffre, grandi difficoltà nel portare avanti le normali attività personali, familiari o lavorative. Bisogna precisare che lo stato dell’umore che caratterizza questi disturbi non è necessariamente depresso, ma può assumere anche tonalità maniacali.

L’umore depresso è caratterizzato da sentimenti di tristezza, senso di colpa, e dalla perdita di speranza e del significato stesso dell’esistenza. L’individuo perde interesse verso le attività della vita quotidiana, anche quelle che in precedenza considerava piacevoli; dorme male, perde la capacità di concentrarsi, l’appetito, l’energia, si sente affaticato e talvolta anche intensamente agitato. In genere si instaura un vissuto di inadeguatezza e di indesiderabilità, come se in sé ci fosse qualcosa di sbagliato. L’ambiente esterno e le persone circostanti, inclusi i membri della propria famiglia e gli amici più intimi, diventano una fonte di sofferenza e di frustrazione in grado di alimentare ulteriormente i vissuti di insuccesso e fallimento. Il soggetto matura la convinzione di non essere in grado di interagire adeguatamente, ritenendo anche che gli altri non saranno disponibili nei suoi confronti o che potranno solo peggiorare la sua condizione. Spesso si provano timidezza e ansia, soprattutto nelle situazioni di gruppo che possono esporre a critica e rifiuto. Le persone depresse, quindi, finiscono per sentirsi incomprese e sole.

L’altra tonalità dell’umore cui abbiamo fatto cenno è quella maniacale, che si manifesta tipicamente sottoforma di disinibizione esasperata e altri comportamenti eccessivi e socialmente inappropriati. Ad un’analisi superficiale, questa potrebbe apparire come una condizione piacevole, mentre in realtà nasconde un profondo disagio. La persona si mostra estremamente positiva ed espansiva; la sua autostima è abnorme, irrealistica, non giustificata dalla realtà. Il comportamento e il pensiero sono frenetici; la persona sembra sovraeccitata: passa rapidamente da un’attività all’altra, spesso senza concluderne nessuna, dorme pochissime ore al giorno, parla in continuazione senza lasciarsi interrompere facilmente. Il suo comportamento è generalmente avventato: ad esempio, può lanciarsi in spese sconsiderate, guidare in modo spericolato, investire in affari azzardati, avere incontri sessuali indiscriminati con sconosciuti. L’abuso di alcol e droghe associato a queste condizioni non è raro.

 
Ecco un elenco dei Disturbi dell’umore più noti:

Disturbo depressivo maggiore: caratterizzato da periodi di umore depresso, tale da compromettere gravemente il funzionamento personale, sociale, lavorativo o scolastico della persona.

Disturbo distimico: l’intensità degli episodi depressivi è minore rispetto a quelli presenti nel Disturbo depressivo maggiore, ma l’umore depresso è comunque presente per la maggior parte del giorno e quasi tutti i giorni per periodo di tempo di almeno 2 anni.

Disturbo bipolare (maniacodepressivo): è caratterizzato dall’alternanza di fasi di umore depresso e di umore maniacale.

Disturbo ciclotimico: come per il Disturbo bipolare, la persona vive nell’alternanza di periodi di umore depresso e maniacale, ma nel Disturbo ciclotimico i mutamenti umorali appaiono meno intensi.

Disturbo affettivo stagionale: l’alterazione del tono dell’umore è strettamente correlata ad un determinato periodo dell’anno. Generalmente i sintomi esordiscono in autunno e si protraggono per tutta la durata dei mesi invernali.